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L'Italia (non) ripudia la guerra



«L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo».

Articolo 11 della Costituzione Italiana


La legge n.185 del 9 luglio 1990 del nostro paese regola l'esportazione di armamenti e dice che l'esportazione e il transito di materiali di armamento sono vietati verso i Paesi i cui governi sono responsabili di gravi violazioni delle convenzioni internazionali in materia di diritti umani, accertate dai competenti organi delle Nazioni Unite, dell'UE e del Consiglio d'Europa.


Ma è davvero così?


Nel 2017 il Comitato dell'Onu contro la tortura riporta che "la tortura è una pratica sistematica in Egitto" ma nonostante ciò l'Italia è il primo paese venditore e esportatore di armi verso l'Egitto per l'esorbitante cifra di 1 miliardo e 200 milioni di euro nel solo 2020.

Che l'Italia sia il primo partner dell'Egitto per la vendita di armi non è un caso.

Come riportano numerose testate giornalistiche egiziane indipendenti – come ad esempio Al Khalij Al Jadid - il Cairo sta comprando il silenzio dell'Italia sul caso di Giulio Regeni, il ricercatore italiano ucciso nel 2016, attraverso ingenti commesse di armi.


Purtroppo l'Egitto non è l'unico paese dove l'Italia esporta armi o sistemi d'arma, infatti sistemi d'arma nati in Italia sono stati utilizzati dalla Turchia per colpire le popolazioni civile curde in Siria. Nel 2019 tutti gli stati membri dell'EU si sono impegnati a bloccare l'export degli armamenti verso la Turchia. L'Italia però ha deciso di non sospendere l'invio delle forniture in corso, quindi il nostro paese sta continuando ad esportare munizioni pesanti utilizzate per i bombardamenti nelle zone abitate dai curdi in Siria.


"Ogni 2 mesi l'Italia esporta 10 milioni di euro di bombe"

Osservatorio OPAL


Dal 2018 l'Italia è il paese che esporta più munizioni pesanti alla Turchia, diventando in assoluto il principale fornitore di armamenti alla Turchia di tutta l'Ue con 338 milioni di euro solo nel 2019, mentre nei primi sei mesi del 2020 l'Italia ha esportato 60 milioni di euro di armi soprattutto munizioni pesanti e tutti noi sappiamo come vengono utilizzate queste armi: colpendo i Curdi in Siri, nella regione del Rojava e nel Kurdistan iracheno. Violando così ogni trattato internazionale.


"Il Trattato Internazionale dell'Onu del 2013 che vieterebbe di vendere armi a paesi che le utilizzano per commettere gravi violazioni internazionali"

Trattato (The Arms Trade Treaty) firmato e ratificato dal parlamento italiano nel 2014.



Ma l'Italia ha un ruolo tristemente cruciale anche nel conflitto che da anni sta dilaniando lo Yemen, infatti il paese viene bombardato con bombe italiane vendute all'Arabia Saudita e agli Emirati Arabi Uniti.


In barba agli accordi e trattati internazionali e europei, l'Italia sta contribuendo al massacro e alla violazione dei diritti umani di migliaia di civili.



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